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La storia di una dolce tradizione tutta leccese, nel giorno dei defunti.

Oggi, 2 novembre, che dedichiamo alla commemorazione dei defunti, è un giorno molto sentito qua nel Sud Italia, e come spesso accade nella terra in cui sono germogliata, ogni festa o commemorazione ha un suo corrispettivo culinario.
Da noi in Puglia si usa imbandire la tavola in un tripudio di sapori autunnali per accogliere le anime dei defunti che tornano a farci visita dall’aldilà.
C’è però una tradizione, legata esclusivamente alla città di Lecce, a cui sono molto legata anche se non c’entra nulla con l’olio e le mie amiche olivette. Avete mai sentito parlare delle fanfullicchie? Le fanfullicchie sono un ricciolo di zucchero caramellato che viene venduto davanti all’ingresso del cimitero leccese soltanto due giorni l’anno: l’1 e il 2 novembre. Forse erano un riferimento alle ossa dei morti, forse erano solamente una dolce consolazione per i bambini in un giorno così triste e malinconico. Ma qualunque sia la loro misteriosa origine, le fanfullicchie resistono all’ingresso del cimitero, sono confezionate in sacchetti da tre e coloratissime. Se non le avete mai assaggiate oggi è l’occasione giusta, altrimenti poi dovrete aspettare 363 giorni ancora.

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