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Al Museo Archeologico Nazionale di Napoli e al Dipartimento di Agraria dell’Università Federico II di Napoli va il merito di quella che potrebbe essere una scoperta storica: l’olio d’oliva più antico del mondo.  Nei depositi del MANN infatti, che da tempo collabora con il DIA a un progetto di ricostruzione della cultura agronomica e agro-alimentare dell’epoca romana raccogliendo le informazioni che i vari materiali biologici sopravvissuti all’eruzione possono rivelare grazie all’uso di raffinate tecniche di analisi, è stata rinvenuta una bottiglia di vetro che proviene da una delle città distrutte dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., probabilmente Pompei o Ercolano.

A differenza di altri ritrovamenti provenienti dalla stessa zona, che presentavano solo tracce o residui di olio, in questo caso la quantità di materiale ritrovato, “un liquido biancastro, solidificato e inclinato”, è piuttosto significativa, e ha permesso agli esperti di classificare il contenuto come sostanza grassa, quindi olio vegetale, quasi certamente olio d’oliva.

Il risultato dello studio è stato presentato venerdì 21 settembre 2018 al MANN da Alberto Angela, eletto ambasciatore del museo, durante la conferenza stampa di lancio della nuova serie di Ulisse: il piacere della scoperta.

https://www.unina.it/-/17354063-al-dia-scoperto-l-olio-piu-antico-al-mondo-

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